venerdì 16 novembre 2012

TuttoFaMedia

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X Factor, la quinta puntata: il momento si sta facendo tensivo

Posted: 16 Nov 2012 08:25 AM PST

“Qui si auspica un rapido bye bye a Nice e Yendry, che mi si sovrappongono troppo a Chiara e Cixi”

 

Qualcuno di nostra conoscenza l’aveva vaticinato. Detto, fatto. SPOILER: Ciao Nice, ciao Yendry, qua dentro c’è gente a quanto pare più brava di voi.

 

Game over

 

Ma prima di partire per il nostro lungo viaggio, una precisazione di carattere talent-epistemologica relativa (anche) alla scorsa settimana. X Factor è innanzitutto un programma televisivo. Come tale, vive di impattanza visiva e tensione narrativa. Per dirla in altri termini: sì va bene la musica ma, almeno all’inizio, viva le baracconate e i casi umani. Lo spettatore ormai ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa che ancora non aveva visto (l’inedito!), di ridere, di odiare, di fare i battutoni su twitter (uotah! sedici retweet!) e, ma solo alla fine, di trovare la popstar. Impresa ardua, se consideriamo che nella storia di tutti i talent italiani, una sola cristiana è riuscita a emanciparsi dall’infamante banlieue di provenienza e a raggiungere trasversalmente il popolo sovrano (Noemi, per favore, non fare la giurata di The Voice, secondo me non ne hai bisogno, non adesso almeno).

 

Comunque, al grido di LE DONATELLAS E ROMYNA DUE PUNTATE POTEVANO ANCORA FARSELE e VENTURA, GONGOLA BENE CHI GONGOLA ULTIMO, ecco la cronaca più o meno fedele della quinta puntata del nostro programma preferito di tutti i tempi, gravata, ahinoi, dalla Tassa Malika Ayane che preferivamo non pagare.

 

 

Ciao amici e benvenuti alla mattanza parte seconda. Anche oggi due eliminazioni. Unica grande manche e poi cazzi amari per voi, qui dentro c’è posto solo per l’eccellenza, dunque fatevi un esame di coscienza. Volendo sono ammesse le dimissioni da ‘Concorrente di X Factor’. Lo apprezzeremmo molto. Ma a proposito di eccellenza.

 

1 – YENDRY, Tightrope

 

“Yendry qui dentro è ormai una veterana del ballottaggio” (Eh, chissà come mai) (il pubblico è più intelligente di quanto voi pensiate!) (almeno quando non tiene dentro quelli che non piacciono a noi), ma da quando è nella squadra di Elio ha capito che da grande vuole fare la cantante (“Ovvio che voglio fare la cantante”) (più convinzione, sweetie). Questa settimana porta la sua canzone preferita à elle, Tightrope della bivocalica Janelle Monae. Mentre prepara il pezzo arriva la visita a sorpresa di una già esausta Malika: Cosa, come ti chiami, hai una bellissima energia, SENTITI LIBERA DI REGALARLA A TUTTI (ehm, ma qui, davanti a tutti?). Comunque: “Ce la farà Yendry a portare l’entusiasmo della settimana sul palco?” e “Non dico la musica italiana, ma proprio i Pianobar han bisogno di Yendry?”. Le risposte, ahinoi, sono NO e NO. Voto: dimenarsi a sensazione non val bene una zona salvezza, 4-

 

2- DANIELE, Skyfall

 

Qualcuno prima o poi chiederà conto e ragione ad Adele, o al limite alla creatura appena sgravata (le colpe delle madri, si sa), dei danni devastanti prodotti nei talent di tutto il pianeta. Per esempio, a Daniele, l’enfant prodige caduto dal seggiolone, era proprio necessario affidargli QUESTA COSA DI 007? Intanto, per non saper né leggere né cantare il nostro torna Mirko dei Beehive e Malika appena lo vede schiuma di invidia: “Maledizione! Hai una tinta migliore della mia, ti hodioh!” Dani sale sul palco conciato a figlio illegittimo di Daniel Craig ma poi si denuda svelando una maglietta artatamente strappata a muzzo. No, non sono bei momenti. Voto: Daniele è tornato ma noi preferivamo che restava dov’era, 2-

 

3- ICS, Iodio

 

La sobria reazione di Malika all’incontro con Ics

 

Ci sarebbero molte cose da scrivere, ma ne basta una. Il momento in cui entra Malika e Ics la ignora completamente (“Mi pareva la signora delle pulizie”). Ics, ti comunico che entri di diritto nel mio Pantheon personale, assieme a Papa Giovanni, Laura Puppato, le cugine Rosi e Ilaria Abate e Cirilli che fa Gangnam Style. Per il resto, che dire. Morgan travestito di tutto punto per la festa di Carnevale che fa il playback di se stesso mi getta nella struggenza per quello che poteva essere e non è Bluvertigo, Andy e compagnia cantante (andavo al ginnasio porca buttanah!). Bravo Jean Louis David, bravo il morphing e bravo Ics, continua col riso in bianco e con gli addominali che potresti andar lontano. Voto: 6,5

 

4- FRÈRES CHAOS, Enjoy the silence

 

Ouh, normale a chi?

 

“Se uno li guarda negli occhi vien voglia di abbracciarli, si vede che sono due ragazzi normali” (OK Malika, lascia perdere, cosa ne vuoi capire di psicologia dei personaggi, tu stavi con Cremonini). I nostri ragazzi dal kimono d’oro di normale hanno ben poco (e non devono dimostrarci più niente, è bastato vederli la prima volta ai provini). Stavolta però decidono di giocare il jolly, andando sul velluto di un pezzo che PURE MIA NONNA C’AVEVA LA CASSETTINA DEI DEPECHE MODE. Morgan: “innanzitutto volevo dire che i Depeche sono i più grandi scrivitori di canzoni del mondo assieme ai Beatles e a Marco Castoldi, poi volevo dire che avete cambiato gli accordi e stavo per salire sul palco e pigliarvi ciecamente a ceffoni ma no, bravi”. Ventura: “mi piace quando cantate le canzoni conosciute perché può uscire la vostra originalità” (EHM). Voto: 6, niente di più e niente di meno di quello che ci aspettavamo

 

A questo punto entra la ZIA di Alanis Morissette. Cattelan: “l’ho appena ringraziata a nome di tutti quelli che comprammo Jagged Little Pill in quel decennio in cui il mondo ci pareva un posto bello in cui crescere”. Sì vabbè, ma poi ha fatto un figlio e tutti sanno cosa succede a un cantante quando diventa PADRE O MADRE (Come i tennisti, nessun tennista è rimasto al vertice, dopo i pannolini. A parte Roger, ovvio). Alanis, preferivamo una baby pensione che queste canzoni inutili di te che fingi persino di suonare la chitarra in playback. Ma per cortesia.

 

5- CIXI, Hai delle isole negli occhi

 

Mi ero preparato tutto un pippone su quanto TZNFRR sia un bravissimo scrivitore di canzoni che cantano l’amore (forse più dei Depeche Mode e dei Beatles) ma a volte piglia delle cantonate pazzesche tipo STA COSA CHE QUALCUNO CHIAMA CANZONE, ma poi in effetti le chiacchiere rimasero a zero nello scoprirmi d’accordo cent pour cent con Arisa: e BASTA CON QUESTA BENEDETTA ADELE. Cixi, sii te stessa o chi ti pare, ma non Adele. Qualsiasi cosa tu faccia, lei la farà sempre meglio, compreso aver venduto BILIONI di dischi e tu no. Voto: però sei brava, eccome: 7-, il meno per colpa del tuppo

 

6- DAVIDE, Can’t say no

 

Beata spensieratezza

 

“Io gliel’ho DATA perché secondo me è uno stimolo a muoversi” disse Ventura parlando, probabilmente, della canzone di Conor Maynard (io mi dissocio, io conosco solo Conor Oberst, dovevo andare a sentirlo a febbraio ma vuole 35 sacchi, io cinquanta lire e mi sto, grazie). Poi, NON PAGA, lo incita a TOCCARSI LA MINCHIA: “fallo, ma fallo bene, le ragazze di solito apprezzano”. Davide, poverino, non sa che pesci prendere. Deve cantare e ballare assieme, una cosa che persino Giò Di Tonno non se la fida. Tommassini: quando balli, te lo dico sinceramente, mi fai schifo (LOL). Il nostro, impattato da tutta questa confusione, si presenta con una canotta bianca sdillabrata e appeso a un TUBO per confermarci che sì, nella vita RIPARO CALDAIE e tu no. Poi però il TUBO se lo tocca per davvero, ma il multitasking non è per tutti. L’inglese, ancora ancora, ma il resto sono cazzi veri. L’agilità sull’impalcatura (LOL) è quella di Nicoletta Orsomando dopo uno dei suoi soliti mischioni di Redbull e Acutil Fosforo. Non ci siamo: Justin, Conor e altra gente minorenne sono ancora lontani. Ma il voto, dopo l’1,5 dell’altra volta, è tutto sommato positivo: 3+

 

7- NICE, Starlight

 

“I Muse? Non mi piacciono, sono troppo barocchi”. Così l’unico VERO STATISTA del centrosinistra, Pigi Bersani, intervistato in settimana da Fabio Volo. E, a proposito dei Muse, perché non affidarli a una cantante “un po’ troppo carica per i miei gusti”? (Ossimoro in termini). Nice è in crisi, qua dentro “si è messa in discussione, ha litigato con se stessa e ha fatto autoanalisi individuale e di gruppo” e per fortuna i risultati iniziano a vedersi. Ma poi incontra Malika e i suoi discorsi SENZA SENSO (“quando hai una bomba tra le mani, beh, tu falla esplodere no?”) e Nice è bis e daccapo. Come se non bastasse, Tommassini la fa cantare su una STELLA ROTANTE che piglia velocità ogni volta che tendi a GETTARE VOCI (Luca, sei un genio) e così Nice, finalmente, va in sottrazione pur di non fare ze new donna cannone. I giudici la massacrano ma a me era parsa decente Voto: 6,5 ma è un fuoco di paglia 

 

8- CHIARA, I was made for loving you

 

La vincitrice di X Factor 6 è bravissima. Ed è bravissima direttamente e proporzionalmente alla sua goffaggine e simpatia (“Ma mi ci vedete a fare questa cosa dei KISS?”), nel suo prendersi le distanze a se stessa e poi andare sul palco credendoci quel tanto che basta per mandarci in visibilio di giuggiole. Un po’ preoccupata per l’acuto (Malika: “Non ci pensare, io quando penso agli acuti, per non ci pensare, penso alla lista della spesa AHAH”) ma tutto fila via liscio come un passante incrociato di rovescio talmente naturale che pare non aver fatto altro nella vita. Il voto è 8, ma quando assumeranno Jill Cooper per darle un po’ più di scioltezza TACCO PUNTA sarà l’infinito e anche di più.

 

Al ballottaggio vanno Yendry, Daniele e Nice. La prima, scandalosa, porta Burt Bacharach giusto per non farci ripensare a Karima. Daniele, sempre sul pezzo, porta gli Aerosmith (io non posso dire quello che penso di chi porta I don’t wanna miss a thing in un talent sennò vengo squalificato dal reality per bestemmie) (Ventura: “io sono sempre stupita DI QUELLO che Daniele può fare qui dentro”. Anche noi, purtroppo). Nice invece cancella ogni indugio e ricomincia a GETTARE VOCI come non ci fosse più una benagol in circolazione (Ventura: “hai una MINA che è un po’ la tua cifra”).

 

Malgrado i tentativi di defibrillazione del Giovin Cattelan, è uno dei ballottaggi più deprimenti EVAH, non ce ne frega davvero niente di nessuno, se ci fosse anche Davide non solo non avremmo bisogno di televoti, tilt, cazzi e tubi idraulici, ma saremmo anche felici di concentrarci sui nostri preferiti ancora in gara. Ma tant’è. Abbandonano per sempre le scene Yendry e Nice (“Un filo stucchevole, mi parevi Milva che canta De André”), si salva ancora Daniele. Ventura: “accetto volentieri il verdetto del pubblico, mi raccomando canale 126 di Sky la domenica alle 14″.

 

 

In attesa di sapere non se, ma QUANDO Elio prenderà a manate Arisa, e in attesa di questi benedetti inediti, direi che il momento si è fatto abbastanza tensivo per salutarci. Alla prossima puntata, speriamo più impattante di questa. 

 

 

Epic Trasmission in Epic Television

Posted: 16 Nov 2012 05:00 AM PST

La coppia più buona del mondo scopre che no, arrivare secondi non è bello

 

 

Felicità è vincere Pechino Express dopo essere stati ripescati in un fiume

 

 

E quindi anche il Servizio Pubblico (quello di Raidue) sa regalare fausti e leali momenti di gioia a chi la televisione la fa, a chi la produce, a chi la partecipa e a chi la guarda. E lo fa trattando il pubblico da pari a pari, senza pretese di indottrinamento e di ‘ora ti spiego il mondo io che tu non hai capito un cazzo’.

 

Il senso di Pechino Express, del bello che ha prodotto in questa prima edizione, sta tutto nella scelta, chissà se voluta o obbligata dagli eventi, di lasciare unire ai puntini allo spettatore, mai così fiero di capire quel che stava succedendo (anzi, che era già successo). Il momento finale, l’esito di tutto il viaggio. I ballerini, le due persone più buone e pulite del mondo, gli eterni secondi, perdono la cartina stradale, sembrano spacciati, risalgono, corrono, dai che ce la facciamo, e invece no: l’inquadratura da lontano ci restituisce la faccia di Andrès, e poi quella di Anastasia, loro hanno capito adesso, e noi appresso a loro. Hanno vinto gli altri, gli attori, i favoriti, i più simpatici, i più tenaci. Hanno vinto Alessandro e Debora, il conduttore li incorona ma noi l’avevamo già capito, e stavolta non c’è bisogno di aggiungere pathos, montaggi incrociati, orpelli cioè inganni. Tutto è andato come doveva andare. Viva Pechino Express.

 

(Un’altra televisione era possibile, visto che non ci voleva poi molto?)

 

 

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