mercoledì 12 dicembre 2012

TuttoFaMedia




Posted: 12 Dec 2012 07:50 AM PST


Quelle che vedete sono le due copertine del nuovo numero di Link. Idee per la televisione. Due copertine, una per lato. Insert Coin e Game Over. Denaro, crisi, gioco. Insert Coin, ovvero un viaggio nelle crisi del mondo e le relative conseguenze sui sistemi mediali: per esempio la Grecia, ‘dove chiudono giornali e tv’; o l’Argentina, che sa benissimo di cosa stiamo parlando. Game over, ovvero il paradigma ludico che ormai si è preso ogni spazio immaginabile. Una gamification totale che lascia però aperte delle questioni: cos’è alla fine tutto questo gioco? Una risorsa per ridurre il complesso? Una scusa per essere sempre altrove? Uno strumento per, tipo, salvare il mondo?

(Pezzi di: Margherita Dean, Fabio Guarnaccia, Emilio Pucci, Simone Natale e Julio César Sal Paz, Raf Valvola Scelsi, Gregorio Paolini, Violetta Bellocchio, Fabio Guarnaccia e Luca Barra che intervistano Peppino Ortoleva, Riccardo Fassone, Cesare Alemanni, Matteo Bittanti, Dr. Pira, Carlo Alberto Carnevale Maffé, Alessia Assasselli, Amedeo Martegani, Francesco Spampinato. E Nico Morabito, ‘autore del blog TuttoFaMedia‘).

Il mio pezzo si intitola ‘Sti quattro soldi di felicità (sì, l’hai già sentita in una vecchia sigla), cerca di afferrare questo ologramma che è diventato il denaro in televisione e abborda la crisi dal luogo più fuori moda dei palinsesti: il gioco a premi. Da un vecchio film con Michel Piccoli a Davina McCall, fino al ritorno, tra i premi in palio stasera, di una vecchia rockstar che credevamo in pensione: il Frigorifero.

(A corredo del pezzo c’è una vecchia foto di Mike) (Mike!) (Si avverano sogni che non sapevo di avere).

Il libro, che ho adesso tra le mani, è bellissimo, pieno di illustrazioni e, come al solito, di cose che sbucano da ogni dove mentre lo sfogli. La particolarità di Link è che sembra sempre un oggetto diverso, pur rimanendo lo stesso, per approccio e tono. E, a proposito di cose diverse, stavolta c’è una novità: Link 12 è disponibile in versione digitale, e gratuita, per iPad (ci sono pure dei contenuti esclusivi). Basta scaricare l’applicazione Link. Television Culture et bon, voilà. Mi viene voglia di andare subito a comprare un iPad solo per mettermi a giocare con Link.

Posted: 11 Dec 2012 10:25 AM PST
-Stretti in una sciarpa sola-


Mario Monti che si freeza all’apparizione di Elisa Isoardi (manco fosse la Madonna di Saxa Rubra) (afasia, perdita dei sensi: per un attimo si son toccate le vette di Andreotti negli studi di Buona Domenica: “Presidente? Presidente!”); Elisa Isoardi che spiega le ragioni del suo esserci (“Sono entrata per una giusta causa, una causa buona per il futuro, dato che le malattie genetiche colpiscono soprattutto i bambini”); Franco Di Mare che fa buffi movimenti con le gambe per far scendere i pantaloni saliti al ginocchio durante l’intervista; Mario Monti che fa il Provola con la Bella Cuneese (“Se vuole venire sotto la mia…”) e la Bella Cuneese che accetta con tutto il suo entusiasmo (“Ma assolutamente!”) (Moralisti, avrei voluto vedere voi, davanti a una proposta così allettante del Presidente!): bon, tutto questo va dritto dritto sotto la voce Momenti Televisivi Dell’Anno Solare 2012 (Presidente, ma insomma, pure lei ci si mette!).




Posted: 11 Dec 2012 09:50 AM PST
ovvero Jon Hamm e Daniel Radcliffe che interpretano lo stesso personaggio, 


Do I really used to look like that?


ovvero il dottor Vladimir Bomgard, che lavora e diciamo opera in un villaggio russo. La miniserie si chiama A young doctor’s notebook, è ambientata nel 1917 ma anche un po’ più tardi, è tratta da una più o meno omonima raccolta di racconti di Bulgakov e va in onda su Sky Arts.




Che già uno dice Jon Hamm e Daniel Radcliffe uno da giovane l’altro da diciamo vecchio, uno americano e l’altro di Londra, ma la serie è inglese e quasi tutti parlano con quello che vien da definire accento inglese, ma si svolge in Russia, e la gente ha proprio i nomi russi, tipo il dottor Leopol’d Leopol’dovic che è uno dei personaggi principali a giudicare dalle occorrenze ma in realtà è un personaggio all’imperfetto, d’altronde chi non vorrebbe essere russo e avere quell’accento impeccabilmente inglese (magari nella Russia del primo ’900 parlavano davvero così), ma tra clin d’oeil e altre sapidità i 22 minuti scorrono via soavemente, mezzi sorrisi di gradevolezza e humour più o meno classico (“Is it me or does she have the most unusually shaped vagina?”) (la soggettiva mandibolare), a dimostrazione che si può fare un discreto pilot anche

a) senza troppi sprechi di denari e
b) senza troppe menate su chissà quali significati reconditi di questo o quell’arco narrativo ma così, giusto per farlo, e per vedere l’effetto che fa mettere nella stessa frase Bulgakov e la televisione.

Articoli correlati:

0 commenti:

Posta un commento