mercoledì 27 marzo 2013

TuttoFaMedia

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La Signora Mestizia

Posted: 27 Mar 2013 07:51 AM PDT

La Mestizia

 

 

Potrei dire molte cose a proposito di questa foto a bassa risoluzione che ritrae Pierluigi Bersani a colloquio con Vito Crimi e Roberta Lombardi. Potrei dare la stura a un crudo dibattito partendo da foschi interrogativi quali “Ma non erano forse meglio i vecchi Politburi?” o “Ma che ci fa uno degli osservatori calvi di Fringe là dentro?”. Potrei rispolverare i miei inutili studi di sociologia citando a muzzo Ervin Goffman e ribadendo con sfinito sfinimento che sì, Joshua Meyrowitz aveva capito tutto (qui siamo davvero oltre il No sense of place). Potrei riprendere in mano quella tesina fatta per l’esame di Maurizio Costanzo in cui iniziavo un paragrafo affermando che “Il piede di Marina La Rosa è la Nuova Avanguardia”.

 

E invece vorrei soffermarmi su quella signora seduta in seconda fila. Quella col golfino color verde spento, gli stivali neri, il foulard sfrangiato e le spalle a penzoloni. Non so chi sia quella signora (e non lo voglio sapere, quindi non ditemelo). So però che se dovessi sintetizzare in una parola la prima cosa che ho pensato vedendo la foto, questa parola sarebbe: Mestizia. La Signora Mestizia, freezata in uno dei momenti chiave della nostra democrazia a lume di candela, rappresenta, fuor d’iperbole, me, te, noi, voi: tutti, costretti a sopportare il peso di una croce che peraltro non avevamo chiesto di portare.

 

Una Signora Mestizia, nel dover assistere al nuovo hobby personale di questi miracolati, amatoriali, dilettanti, immaturi, gente sprovvista di ogni minima legittimità per tenerci così, in ostaggio. Una Signora Mestizia, nello scoprire che una decina di milioni di persone, convinte di votare il cambiamento, hanno votato la cosa più réac e fuori moda che ci sia: Vogliamo l’impossibile, gridava qualcuno nelle strade parecchi decenni fa. Vogliamo l’impossibile, un governo 100% 5 stelle, gridano oggi questi signori telecomandati, cui forse non basterebbe nemmeno un accelerato assimil d’ungherese per capire realmente il senso delle loro stesse fregnacce. Una Signora Mestizia che è anche il malcapitato Pierluigi Bersani, suo malgrado ridotto a clochard, costretto a chiedere l’elemosina a destra e casaleggio. Come se questa elemosina, tra l’altro, fosse un piacere squisitamente personale da rendere a lui e non al Paese intero, ormai liso stivaletto incapace di reagire all’ennesimo incubo che inghiotte se stesso.

 

‘Governo ponte giusto il tempo di fare le riforme’, ‘Governo del Presidente’, nuove elezioni. Finirà come finirà, ma una cosa è certa: noi non la dimenticheremo mai, questa Signora Mestizia.

 

 

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