venerdì 8 novembre 2013

TuttoFaMedia

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X Factor 7, il terzo live: hai fatto un lavoro di pazza, brava

Posted: 08 Nov 2013 06:39 AM PST

Mika

Ma tanto a me che mi frega, ho già trovato lavoro a The Voice France

 

 

 

Come ampiamente previsto, X Factor 7 risorge dalle ceneri del proprio lento rodaggio e lo fa con una terza puntata finalmente degna di questo nome. Dopo la sancita decadenza dei Freeboys e il punto più basso toccato nella storia di tutti gli X Factor del pianeta (FISCHIATE PURE, IO VI PRRRRRRR), tocca a Micheal Holbrook Penniman Jr. in arte Mika, evidentemente caricato a molla da chi di dovere, prendersi sulle spalle il programma. D’altronde, ha ragione Elio quando lo paragona a Matteo Renzi: con quella bocca può dire quello che vuole.

 

 

 

Chissà per quanto tempo ancora, Mika gode infatti di una immunità dialettica che ad altri non era stata mai concessa. Dice quello che pensiamo un po’ tutti ma che nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire-qua-dentro. Mai visto in sette anni un attacco così frontale – e lucido – al direttore artistico del programma. Fossi in Tommassini, chiederei una difesa ufficiale ‘dalla mia azienda’ o al limite presenterei oggi stesso le mie dimissioni. E fossi in  -  Andrea Scrosati? Simon Cowell? Chicco Sfondrini? – le accetterei di corsa e andrei di pura autogestione scenografica. Tanto, peggio di così. No, sul serio, Luca, parliamone, sei sempre stato un valore aggiunto e più o meno spettacolare, ma quest’anno non ne stai azzeccando una. Che succede, sei triste? Ti mancano Arisa e Peppi?

 

 

Castoldi

Castoldi in my sobriety

 

 

Puntata sugli anni ’90. Morgan scende le scale di Tale e Quale Show conciato a Ziggy Stardust che, come tutti sanno, è un po’ l’emblema di quel decennio-là. Gli anni ’90, sono anni strani ma sono un po’ i nostri anni. A proposito, c’è in giro molta gente che, a comando, si dice figlia degli anni ’90. Allora, chiariamo una cosa. Avevi più o meno 15 anni nel più o meno ’95? Hai cominciato sognando ad occhi aperti con Champagne Supernova degli Oasis e sei finito a fumare crack in un capannone di Berlino Ovest? Bene, allora sei legittimato a spalare merda sugli anni ’90 e a farti battere il cuoricino forte forte alla vista di Andy dei Bluvertigo e delle rughe di Andy dei Bluvertigo. Altrimenti, tieniti i tuoi anni zero, i tuoi anni dieci, il tuo Moreno Donadoni e non rompere il cazzo.

 

Ma, al grido di Questa non era la puntata sugli anni ’90 ma sullo SCONQUASSO degli anni ’90 e dei nostri ricordi, ecco le pagelline di questa gente che si definisce artista:

 

 

1 – Ape Escape, Smells like teen spirit

 

Mentre una ballerina seminuda si fa strada tra pali, crisi epilettiche e camicioni a quadrettoni puzzanti naftalina, Tony degli Ape Escape si leva gli occhiali  e conferma che il futuro è davvero dietro di loro: persino gente come i Nirvana e i Rage against the machine avrebbero dovuto sciacquarsi la bocca di fronte a questo gruppo niu-rap-post-garage-grunge. Ma perché sto parlando al periodo ipotetico? Toni, si t’es sexy, moi, je suis père Noël. Ma per favore. Voto: se volete avere un futuro dopo di questa emissione, andatevene.

 

 

2 – Fabio, quella canzone intoccabile dei REM

 

La gente ti ha visto solo come un cretinetti sul palco, basta. Bisogna cambiare. E infatti Fabio sale sul palco con i BAFFI A MANUBRIO. Complimenti. A metà esibizione dal nulla compare il coro delle voci bianche “Mariele Ventre”: dovrebbero cantare ma sul più bello il bimbo Victor de LES REVENANTS li riporta da dove sono venuti. Fabio mima il segno della lacrima e io quello del DISAGIO. Fabio, non sei tu, ma chi ha scelto questo pezzo e, a monte, a chi ti ha voluto qua dentro. Voto: non hai toccato il mio cuore, scusa.

 

 

3- Gaia, I’ll stand by you

 

Ehi tu dilusa, attenta che chi troppo abusa. Gaia non è contenta di sé, figuriamoci noi. Cambia formazione per la terza partita consecutiva, segno che c’è molto da registrare in difesa. Quell’ombelico, quelle zeppe, quel tutto. La voce c’è, la prima parte è pure riuscita (ricordiamo l’handicap di un pezzo tre-men-doh) ma poi, qualsiasi cosa voglia dire, la nostra risulta CALANTE. Ventura: Mika non ha capito il tuo percorso. Mika: talè cu parlò. La Snai abbassa le quote di Gaia, è evidente ormai che qua c’è qualcuno che non sta facendo bene il suo lavoro con questa ragazza. Voto: stavolta non sono di accordo con Mika.

 

 

4 – Alan, quel pezzo dei Soundgarden che le mie compagne di liceo si sentivano male

 

La cover di Nina Simone era chiaramente un fuoco di paglia. Il nostro Luca Pitteri dai-pantaloni-di-pelle-larghi torna al tragico meh del debutto. Malgrado le legnate di Tafuri riesce a farsi nuocere costringendoci a togliere l’audio dal telecomando e a mettere su #Mina per due minuti. Morgan, con la tutina lycra fucsia di Madonnna: mi aspettavo qualcosa di più eccessivo da te. Ventura: dovresti sporcarti le mani (ma non dice con cosa). Voto: dice che si è liberato un posto lassù in piccionaia tra i coristi pensionandi di Sanremo, io il curriculum lo manderei, anche se mi sa che ti non pigliano manco là.

 

 

5- Valentina, la canzone che Mika ballava in BUTANDE, CALENDE, WHATEVER

 

Eppur qualcosa si muove. Finalmente quel palco si anima in modalità multitasking tacco punta e la cantante Valentina riesce addirittura a ballare e cantare assieme. Nel deserto di gente freezata dall’angoscia e dalla mancanza di talento, pare già un miracolo. Ma non è solo questo. Per un attimo si accende la luce e X Factor Italia smette di assomigliare a una SAGRA RIONALE. Morgan: mi sei felice, mi trasmetti vivacità nella mia tutina fucsia. Attenta Vale, l’ultima volta che l’ha detto ha messo incinta una sarda e poi l’ha mollata in ze middle of Gennargentu. Mika: hai fatto un lavoro di pazza, brava. Voto: concordo, 7.

 

 

6 – Michele, Cieli sigh neri

 

Alzi la mano chi non ha consumato Metallo non metallo (Ventura tu no, non c’entri) e in particolare il tasto repeat su Cieli Neri. Michele ci fa prima la versione in prosa, poi si presenta sul palco avvolto da una nube di lacca. Fatta la tara all’attentato alle NOSTRE MEMORIE, il ragazzino Michele riesce nell’impresa. La sensazione, come fu per il trittico unto dal televoto Becucci-Mengoni-Galiazzo, è che Morgan può far di lui quel che vuole. Sul serio. Voto: dare un pezzo di se stessi a un concorrente è cosa buona e giusta, 7

 

 

(Intermezzo: Michele vincerà il programma forse sì forse no, e Valentina verrà sacrificata sull’altare di Violetta forse sì forse no. Ad ogni modo, per me gli unici veri cavalli di razza del programma sono loro due, capaci di non assomigliare a nessuno-qua-dentro e a portare un briciolo di, ehm, modernità in mezzo a, diciamolo, fenomeni da baraccone)

 

Al ballottaggio ci va Alan. Elio, per consolarlo, gli ricorda il precedente Giannitrapani (che però la scampò al debutto). Considerata la ahinoi fine che ha fatto Nathalie, più che uno spoiler questa è una sentenza di morte artistica.

 

 

7- Addis Abeba, Why

 

Direttamente dagli anni ’90, per la regia di Roberto Cenci, canta Monica Hill mentre alle sue spalle Gianni Sperti e Rossella Brescia giocano alle PRESE. Ah, no scusa, è ABA con un omino con la faccia dipinta. Le rinfacciano di essere fredda e di non trasmettere emozioni, io più che altro le rinfaccerei MA CHE VUOI DA NOI. Mika usa parole forti (omicidio!) ma forse non abbastanza. Voto: la prossima volta la vogliamo ye ye col nuovo singolo di Rita Pavone. Intanto, PIANOBAR.

 

 

8- Andrea, quel pezzo di Peter Gabriel che tutti noi degli anni ’90, ehm,

 

Un pilone di cemento armato piantato in autostrada e sedato da sette confezioni di sonnifero per elefanti. Andrea abbandona il suo devastante beat box per farci sentire finalmente la sua meravigliosa voce. Ok. Posso parlare un attimo con i discografici di X Factor? Ventura: puoi spaccare (ma non dice cosa). Elio, innervosito dal tiro al piccione contro i suoi OVER, dice che ha consumato il disco di Gabriel e tutto sommato prende bene questa devastaz esibizione: la tua prova è inaccettabile. Voto: non hai scavato nell’animo.

 

 

9- Violetta, Friday I’m Love

 

The artist formerly known as VIO’ non conosce questo pezzo dei Cure, ma tutto sommato ci sta, è così difficile farsi una cultura musicale al giorno d’oggi. Le rimettono in mano l’ukulele e lei ritrova grazia e allegria, mettendosi alle spalle ogni pretesa di Lana del Vio’. Esegue Friday I’m love nell’unico modo tollerabile e cioè: in un modo che non c’entra un cazzo con l’originale. Violetta è brava, è la favorita dei bookmakers ma voglio il nome di chi ha deciso l’incrocio con The Lion sleeps tonight e di chi le ha dato quell’orsacchiotto. Voto: non so, non mi convince questa svolta Disney di Violetta.

 

 

10- Street Clerks, quella canzone di Britney Spears che fa schifo o forse no

 

Se cerchi in rete (google it!) ‘cover di Baby one more time‘, ne trovi quante ne vuoi, e in tutti i modi possibili e immaginabili. Gli Street Clerks, che finora ci erano parsi gradevoli per piglio e per brio, ne aggiungono una, come dire, strappacuore. Ha ragione Mika (scelta dee merda) e ha ragione Morgan: o la fai ancora più Cocciante e fai il giro di boa, o devi farci capire che TI STAI DISSOCIANDO da questo pezzo. Ventura, che è una che non si offende, inizia a urlare STRITTAH STRITTAH come non ci fosse più  un pubblico a cui fare PRRRRR. Voto: Seemona, vabbè che con quella onesta carriera puoi dire quel che vuoi, ma gli STRITTAH stasera non hanno destrutturato proprio un cazzo.

 

 

11- Roberta, All that she wants

 

C’era una volta un periodo della storia in cui certi singoli stavano in classifica tipo DUE ANNI e si facevano d’infilata non uno ma due Festivalbar consecutivi. Valeva per molta gente ma valse soprattutto per gli ACE of BASE, la quintessenza ’90s per eccellenza (i. sabati. pomeriggio. in. discoteca. a. ballare. coi. giubbotti. accatastati. in. un. angolo. e. a. bere. coca. cola. sgasata.). Roberta, manovrata come un pikachu da Mika, canta e balla come una pazza e a un certo punto le viene il fiatone. Noi però non ci facciamo caso, presi come siamo dal ballare in BUTANDE sul divano. Voto: la faccia di Rossana Casale alle spalle di Mika.

 

È uno scontro tra disillusi cronici quello che si prospetta tra Aba e Alan. Esce Alan ma poteva uscire Aba. E se non usciva Aba sarebbe uscito Alan. La prossima settimana doppia eliminazione. Stanno già volando stracci.

 

 

Selah Sue

 

 

Postilla: questa-gente-qua-dentro non conosce Selah Sue (e la cofana di Selah Sue) e non sa articolare una frase di senso compiuto con dentro la parola ‘camp’. Mi chiedo se è giusto che i soldi di noi abbonati Sky in prima fila ingrossino i conti correnti di cotanta insipienza.

 

 

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